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DA MERCANTE A Collezionista: CINQUANT'ANNI DI RICERCA PER UNA PRESTIGIOSA RACCOLTA

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Pittore genovese della metà del sec. XVII

 Pittore genovese della metà del sec. XVII
RITRATTI DI UBERTUS E CONRADUS DELLA VOLTA
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 235x76,5
(2)

Le iscrizioni poste in calce alle due tele ci informano dettagliatamente circa l’identità dei personaggi effigiati, membri dell’antica famiglia consolare genovese dei Della Volta che, a partire dal XIV secolo, diede vita all’albergo Cattaneo (istituzione consortile di famiglie genovesi), anteponendo quindi al loro questo nuovo cognome.
I Cattaneo della Volta si distinsero nell’attività mercantile nel Mediterraneo e nel nord Europa e nel 1528 furono posti a capo di uno dei 28 clan familiari della neocostituita Repubblica genovese.
Il ponderoso volume dedicato alla lunga storia di questa famiglia, recentemente pubblicato (I Cattaneo della Volta. Vicende e protagonisti di una millenaria famiglia genovese, a cura di Elena Chiavari Cattaneo e Andrea Lercari, Genova, 2017), ha reso noto un manoscritto cartaceo acquarellato, datato tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, con la ricostruzione genealogica dei della Volta, dove i principali personaggi della discendenza sono raffigurati con l’abbigliamento significativo delle cariche ricoperte.
Il console e il condottiero effigiati sulle tele qui presentate possono pertanto essere identificati con gli immediati discendenti del capostipite della famiglia, Conradus, indicato come vivente nel 938.
Facenti parti presumibilmente di una serie di dipinti volta a glorificare, analogamente all’albero genealogico citato, la loro nobile e antica discendenza, i due ritratti furono presumibilmente commissionati intorno alla metà del Seicento, quando la famiglia continuava a prosperare e ad affermare il proprio prestigio patrocinando imprese decorative e commissionando opere a illustri artefici quali Van Dyck, autore, nel terzo decennio di quel secolo, della superba Elena Grimaldi Cattaneo oggi alla National Gallery of Art di Washington.
Nel nostro caso la famiglia si rivolse a un artista suo concittadino, protagonista della grande stagione barocca genovese che prese avvio, oltre che dalla straordinaria presenza di artisti forestieri come il menzionato Van Dyck, con il ritorno in patria poco più di un decennio dopo di Gio. Benedetto Castiglione, detto il Grechetto.
Sono le esuberanti e piene pennellate di questo grande maestro, a Roma a stretto contatto con Bernini e Poussin, ad aver ispirato quelle che, con un andamento a tratti nervoso e corsivo, fanno emergere dal fondo bruno le smaglianti cromie delle due tele e, su tutte, il rosso intenso della veste consolare di Ubertus e del mantello di Conradus.




DA MERCANTE A Collezionista: CINQUANT'ANNI DI RICERCA PER UNA PRESTIGIOSA RACCOLTA
mer 11 OTTOBRE 2017
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