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I VETRI DI ARCHIMEDE SEGUSO. OPERE DALLA SUA COLLEZIONE PRIVATA

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ARCHIMEDE SEGUSO

 ARCHIMEDE SEGUSO
(Murano 1909-1999)
Sortout de table
Murano, 1960
Vetreria Archimede Seguso
Design Charles Lin Tissot per Tiffany
Centrotavola in vetro trasparente e bianco lattimo, composto da sei elementi con funzione di ringhiera, dodici vasi in vetro trasparente di due diverse forme, due vasi in vetro bianco con basi trasparenti, una vaschetta e quattro sfere in vetro bianco

Sortout de table
Centerpiece in white “lattimo” and clear glass, composed of six elements with the function of railing, twelve transparent glass vases of two different shapes, two vases in white glass with transparent bases, a basin and four spheres in white glass

cm 20x66,5x41

Bibliografia di confronto
P. Rizzi, I Quaderni di Archimede Seguso, N. 15, Venezia 2001, pp. 5 ss.

Dall'incontro tra Van Day Truex, l'Art Director della Tiffany, ed Archimede Seguso nel 1960 non potevano che nascere creazioni speciali, prototipi e oggetti realizzati per il godimento degli autori e di pochi eletti al tempo stesso. Ecco che gli antichi trionfi da tavola settecenteschi, preparati per reali e nobili, divengono il pretesto per la creazione di nuovi autentici capolavori in vetro per tavole moderne altrettanto raffinate. Su quel progetto Archimede Seguso lavorò a fondo, creando piccoli pezzi vitrei componibili: fontane, colonne, statue, siepi, cespugli di bosso. II tutto veniva disposto sul tavolo, secondo un disegno prestabilito che privilegiava I'armonia di accordi formali, dei contrappunti, dei chiasmi, dei delicati incastri di forme.
I giardini vitrei in miniatura sono una scacchiera fantastica nella quale i commensali percorrono con lo sguardo i viali scoprendo spazi inediti, rivelati dalla rifrazione della luce e gli elementi decorativi si armonizzano in un tutt'uno: magia resa possibile dal vetro. Il collegamento è con tutta una linea estetica che passa soprattutto attraverso le creazioni del Settecento veneziano, dove dominava un gusto tra il Barocco e il Rococò, fatto di virtuosismi capricciosi e di eleganze manierate. Qui, con i nuovi giardini di Archimede, è il concetto classico che riappare: ordine, armonia, congruenza tra le parti, simmetria.

Paolo Rizzi



I VETRI DI ARCHIMEDE SEGUSO. OPERE DALLA SUA COLLEZIONE PRIVATA
mar 27 NOVEMBRE 2018
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