Close
 
Asta (247)
   
Prossime Aste
   
Aste Passate
   
Close

SHARE

Arte Moderna e Contemporanea

76

ANTONIO D'AGOSTINO

 ★ ANTONIO D'AGOSTINO
(Catanzaro 1938)
Gabbia A/102
acrilico su tela, cm 80x80
sul retro firmato A. D'Agostino 1970
iscrizione sul retro Antonio D'Agostino acrilico su tela 1970 Gabbia A/102
eseguito nel 1970

Cage A / 102
acrylic on canvas, 80x80 cm
on the reverse signed A. D'Agostino 1970
inscription on the reverse Antonio D'Agostino acrylic on canvas 1970 Cage A / 102
executed in 1970

Nel 1970 abbandona i suoi esordi pittorici di matrice informale per passare a una ricerca
legata alle più recenti suggestioni del neoconcretismo e dell'optical art. Si tratta di una
pittura, che parte dalla rigorosa e impeccabile rappresentazione di costruzioni a gabbia
più o meno complesse per arrivare all'ambiguità percettiva, allo sfalsamento ottico,
all'instabilità delle forme.
Oltre agli incastri e alle gabbie geometriche, D'Agostino stava parimenti affrontando la stessa ricerca spaziale con la creazione di strutture al neon e di costruzioni scultoree in plastica, unendo alla ricerca visiva mezzi d'espressione nuovi e materiali di natura industriale e
seriale, utilizzati da esponenti delle coeve correnti artistiche minimaliste e concettuali
come Dan Flavin, Bruce Neuman, Mario Merz e Joseph Kosuth.
Queste forme nascono da ricerche che il pittore aveva compiuto in precedenza sulle
possibilità operative e combinatorie del valore modulare della forma, intesa non come
costruzione geometrica, ma come struttura ponendo l'enfasi sullo sviluppo del processo
spaziale.
L'orizzonte delle sue ricerche estetiche - sia pittoriche che comportamentali e video -
resta dunque lo spazio come campo di possibilità e di eventi formali e fisici ma anche
come luogo concentrato, come proprio ambiente psichico e funzionale, dove le figure
della geometria, nei termini di una strutturalità visuale, vengono captate e regolate da una
impalpabile tensione emotiva, da una inquietudine interiore, morale e creativa, prigioniera
del suo bisogno di evidenza ( Toniato 1968 ).
Su uno sfondo verde brillante emerge la struttura primaria, la gabbia volumetrica dipinta nei
toni del rosa. Il traliccio geometrico occupa quasi per intero l'area della composizione,
mancando solo la parte superiore sinistra per il completamento potenziale della
struttura. Un movimento virtuale lo spinge a emergere dal fondo mettendo la percezione
in uno stimolante stato di non-equilibrio emotivo. Una forma si fa tramite il
completamento attivo operato da chi la fruisce, costante questa della partecipazione e
della condivisibilità dell'evento che D'Agostino applica anche al campo delle performance
e dell'happening dove avviene sempre un'interazione creativa con il pubblico. (LS)


Arte Moderna e Contemporanea
lun 3 DICEMBRE 2018
Share