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ASTA 294 - ARREDI, DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO DA UNA DIMORA LOMBARDA E ALTRE COMMITTENZE

306

POUSSIN NICOLAS (1594 - 1665)

Il ratto d'Europa.

 Disegno a matita rossa, acquerello, tracce di matita nera, penna e inchiostro bruno su carta bianca ingiallita, filigrana Soest (Westf) 1650, supporto di cartoncino grigio.Sigla a matita in basso a destra BP3 536 sul recto. timbro di collezione di Bartolomeo dal Pozzo, sigla BP iscritta entro riserva lobata, ripetuto tre volte, sul verso.L'opera accompagnata dal decreto di notifica 23350, Soprintendenza di Verona del 05/09/2018. Provenienza: Collezione privata.Lopera accompagnata dallexpertise di Sir Denis Mahon (Londra, 6 dicembre 2003). viene citata e riprodotta a colori nel libro Il disegno come genesi della pittura. 120 antichi fogli dal XVI al XIX secolo dalle Raccolte Mela arricchite da disegni gi di Collezione Grassi, a cura di Pier Paolo Quieto, prefazione di Sir Denis Mahon, Edifir Edizioni Firenze, nota 1, figura n. 2.Lopera accompagnata dallexpertise e dal saggio storico-critico di Mario di Giampaolo (Firenze, maggio 2004).Lopera viene citata e riprodotta in bianco e nero nel saggio di Maria Letizia Paoletti Unopera inedita della collezione di Bartolomeo Dal Pozzo allinterno della Rivista del museo di Castelvecchio- Verona, Verona Illustrata, anno 2005, pp.59-65, figura n. 60.Nicolas Poussin, detto in Italia anche Niccol Pussino (Les Andelys, 1594- Roma, 1665), considerato il massimo esponente della corrente classicista dellarte barocca.La costante meditazione sopra lopera dei grandi Maestri dei secoli precedenti, in particolare Raffaello e Tiziano, losservazione e lo studio delle antichit classiche, coniugate ad una visione filosofica improntata sul razionalismo e neo-stoicismo di matrice francese e la vasta erudizione caratterizzano la produzione artistica di colui che venne difatti nominato il pittore filosofo o il Raffaello francese.Le sue vedute di paesaggi, elevate al rango di pittura di storia al pari delle sue opere a soggetto storico, allegorico, mitologico e religioso, trasmettono un solido messaggio etico, invitando lo spettatore alla riflessione di ordine morale-filosofica attraverso la contemplazione artistica.Lopera in esame, eseguita a tecnica mista, (matita rossa, acquerello, tracce di matita nera, penna ed inchiostro bruno) su supporto cartaceo con filigrana di Soest (Westfalia, 1650), presenta in basso a destra una sigla a matita BP3 536, nota dinventario probabilmente ottocentesco mentre al retro impresso il timbro di collezione di Bartolomeo Dal Pozzo, ripetuto tre volte (sigla BP entro riserva lobata).Definito amatore di stampe e quadri, dilettante di disegno e biografo (P. Zani, Enciclopedia metodica critico-ragionata delle belle arti, XV, 1823, p. 276), Bartolomeo dal Pozzo (Verona, 1637- ivi, 1722) apparteneva al ramo veronese della famiglia dal Pozzo, condividendo interessi culturali ed artistici con i fratelli Carlo Antonio e Cassiano Dal Pozzo (Torino, 1588- Roma, 1657).Questultimo, celeberrimo mecenate e collezionista di Nicolas Poussin sin dai primi anni del suo trasferimento a Roma nel 1624, lo introdusse presso la committenza Barberini oltre a commissionare per la propria collezione un cospicuo numero di opere, di fatto contribuendo al suo strepitoso successo presso le elites aristocratiche ed intellettuali romane.In una lettera del 22 agosto 1649, Poussin scrisse allamico e corrispondente parigino Paul Frart de Chantelou (Jouanny ,1911, pp. 403-404) a proposito della sua intenzione di dipingere per M. Pucques (probabilmente M. Picques), amico dello stesso collezionista, unopera con il soggetto di Ratto dEuropa. tema dallindubbio fascino, per larticolazione dei vari episodi contenuti nel mito classico, allinterno di un quadro dalla larghezza doppia dellaltezza.Tali proporzioni si ritrovano nel disegno conservato a Stockholm, Nationalmuseum (NMH 68/1923), il pi grande attualmente conosciuto dellartista (26,20 x 59,00 cm), esempio straordinario della produzione del periodo della piena maturit, considerato il possibile disegno preparatorio definitivo del dipinto da realizzare su tela.Per ottenere tali dimensioni, Poussin un quattro fogli di disegni gi eseguiti per utilizzarne lintera ampiezza: essi costituiscono il verso dellopera di Stoccolma, tra cui due ulteriori studi per il Ratto dEuropa, raffigurato nella sua interezza al recto.Lungamente fu ritenuto che lartista non dipinse infine unopera da tale studio, sino alla pubblicazione da parte di Sir Anthony Blunt di un frammento di una tela dipinta (gi collezione di Pierre Desprats, Cahors) allinterno del suo catalogo Nicolas Poussin, A Critical Catalogue, 1966, al n. 153. Sebbene la critica non sia perfettamente concorde riguardo lautografia, la tela raffigura una versione della parte destra del disegno di Stoccolma, con un gruppo di divinit fluviali sedute, entro un paesaggio boschivo, tra le quali particolarmente riconoscibile la figura della divinit barbuta reclinata, lo sguardo rivolto verso sinistra, appoggiata su di unanfora.La parte sinistra si ritrova con alcune varianti in un disegno presso il Gabinetto dei Disegni e delle Stampe, Museo degli Uffizi, Firenze (inv. 904E), la cui parte destra risulta tagliata ab antiquo, con solo il dettaglio della gamba di una divinit fluviale osservabile invece nel grande disegno preparatorio conservato in Svezia.Nella descrizione dinventario del disegno fiorentino si legge Il Ratto dEuropa. Vedesi la figliuola del re Agenore seduta di gi sul dorso del toro accovacciato in terra, con attorno diverse compagne che la corteggiano. In fondo di paese. Schizzo a penna e bistro in carta bianca.Le varie opere citate esemplificano le diverse fasi di sviluppo delliter creativo del Poussin precedente lelaborazione del quadro finito: il disegno in esame costituisce unulteriore opzione di modello preparatorio per la versione definitiva, testimoniando una fase intermedia della genesi del quadro da collocarsi tra il disegno di Firenze ed il grande foglio svedese.Cantato nel II libro delle Metamorfosi di Ovidio, il mito del Ratto di Europa narra lepisodio della trasformazione di Zeus in splendido toro bianco, attirando cosi la curiosit della bellissima figlia di re Agenore, Europa, della quale il Dio si era invaghito.La giovane, attorniata dal proprio corteo di ancelle, si avvicina al toro per accarezzarlo e cingerlo di ghirlande di fiori. rassicurata dalla sua mansuetudine, arriva a montargli sul dorso, quindi Zeus si allontana entrando in acqua per rapirla e finalmente consumare il suo amore una volta riprese le sembianze divine.Il disegno in esame raffigura il momento immediatamente precedente la salita sul dorso dellanimale, dopo averne posato sulla testa una corona di fiori, portati entro una cesta da una delle ancelle. al suo fianco un puttino porta della frutta raccolta entro il panneggio della veste.Nella parte inferiore del lato sinistro dellopera, due putti sono accovacciati presso una colonna classica, mentre un piccolo erote in volo indica lorizzonte prefigurando il prossimo dipanarsi degli eventi.Le figure sono delineate contro uno sfondo boschivo, in cui appare lievemente accennato un tempietto riconducibile a quello posto sulla parte destra del disegno di Stoccolma.Come nel foglio conservato a Firenze, anche nel disegno esaminato pare mancare la parte destra, tagliata in antico. leccellente qualit dellimpianto grafico e compositivo sostiene interamente lopera giunta inedita sino ai tempi recenti, mantenendone intatta la capacit evocativa caratterizzata da unatmosfera di gioiosa freschezza.Poussin tende a sublimare intellettualmente il pathos e le suggestioni sensuali del mito pagano attraverso una composizione scandita da unorganizzazione ritmica in cui le energie plastiche ed emotive dei personaggi raffigurati si intrecciano equilibrandosi vicendevolmente. il dramma e la violenza contenuti nel mito classico sono come purificati dal pensiero razionale che struttura la Natura, retta da principi di armonia tra la razionalit e le emozioni.

ASTA 294 - ARREDI, DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO DA UNA DIMORA LOMBARDA E ALTRE COMMITTENZE
mar 7 LUGLIO - mer 8 LUGLIO 2020
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