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Dal Rinascimento al Primo '900 Percorso attraverso 5 secoli di pittura | DIPINTI ANTICHI

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Luca Giordano

 Luca Giordano
(Napoli, 1634-1705)
BATTAGLIA DI CAVALIERI
olio su tela, cm 202 x 310
firmata e datata su un cartiglio al centro “Lucas Jordanus/Inventor Aetatis Sua…./XV P. 1651”
A BATTLE SCENE
oil on canvas, cm 202x310
signed and dated on a cartouche Lucas Jordanus/Inventor Aetatis Sua…./XV P. 1651

Provenienza
Bruun Rasmussen, Copenhagen, 5 marzo 2002, lot 1192; Sotheby’s, Londra, 11 luglio 2002, lot 186; Galleria Mossini, Mantova; collezione privata
Bibliografia
“Relatione della vita di Luca Giordano pittore celebre fatta sotto li 13 agosto 1681” in G. Ceci, Scrittori della storia dell’arte napoletana anteriori al De Dominici in “Napoli Nobilissima” VIII, 1899, XI, p. 166; O. Ferrari – G. Scavizzi, Luca Giordano. Nuove ricerche e inediti, Napoli 2003, p. 27, AO1; tav. AO1; V. Farina, Disegnò ben dodici volte l'intera battaglia di Costantino. Un foglio ritrovato ed altre novità per Luca Giordano disegnatore, in Confronto. Studi e ricerche di storia dell'arte europea II, 2, dicembre 2019, pp. 105-132.
Comparso in asta per la prima volta nel 2002, l’interessante dipinto qui offerto è stato inquadrato criticamente da Oreste Ferrari che lo ha giustamente identificato con una delle opere giovanili citate nella Relatione del 1681, conservata a Firenze nella Biblioteca Magliabechiana tra le carte di Filippo Baldinucci e di Anton Francesco Marmi, e pubblicata da Giacomo Ceci nel 1899.
Vivace nello stile e ricca di dettagli inediti sulla attività del pittore, ritratto dall’Anonimo come un fanciullo-prodigio dotato di straordinario talento, la Relatione ricorda infatti il viaggio a Roma compiuto dal giovanissimo Luca per studiare l’Antico e le opere dei maestri: un tirocinio di cui resta memoria nei disegni superstiti, dedicati appunto alle statue classiche, ai pittori del Cinquecento e a quelli più recenti, tra cui Pietro da Cortona nella volta Barberini. Raffaello costituiva il principale modello per qualunque giovane artista, e non è dubbio che Luca Giordano si esercitasse disegnando nelle Stanze del Vaticano, come recentemente chiarito da Viviana Farina. “Tornato in Napoli con così fresca memoria – così l’anonimo relatore – subito di suo capriccio fece due quadri grandi di battaglie ad imitatione di Messentio (sic) con generale applauso, e oggi si conservano in Bologna dal Sig. Marchese Tanari”.
Sebbene non ne sia riemerso il compagno, non è dubbio che il nostro dipinto – ispirato alla Battaglia di ponte Milvio ma insieme reminiscente della sua moderna reinterpretazione ad opera del Cavalier d’Arpino nella Sala degli Orazi e Curiazi – corrisponda a una delle tele in casa Tanari: lo conferma anche la data del 1651 apposta sul cartiglio centrale, appena successiva a quella del 1650 generalmente riferita al soggiorno romano. Da segnalare, la civetteria con cui il giovane artista vi si dichiara appena quindicenne, quando sappiamo invece che aveva già diciassette anni, età giovanile ma non del tutto inusuale per un esordio nella professione di pittore.
Si potrebbe invece dubitare dell’esecuzione “a suo capriccio” per due tele di così ampie dimensioni e per l’uso di pigmenti pregiati: dati che potrebbero suggerirne l’esecuzione su richiesta di un committente.
Vi si chiarisce altresì un elemento significativo nella formazione del pittore napoletano, che sulla scorta di un passo di Bernardo De Dominici si poneva nell’imitazione delle battaglie di Aniello Falcone, ma che sembra invece debitrice dei modelli più aulici della tradizione cinquecentesca.




Dal Rinascimento al Primo '900 Percorso attraverso 5 secoli di pittura | DIPINTI ANTICHI
mer 1 LUGLIO 2020
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