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ASTA 327 - DISEGNI DA UNA COLLEZIONE TORINESE E ALTRE COMMITTENZE

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DE SACCHI DETTO IL PORDENONE GIOVANNI ANTONIO (1483 - 1539)

Da. Milone da Crotone.

 Lotto composto da disegno, matita su carta, 30x41,5 cm. Al retro riporta la scritta ''Titianus Vecelli''. incisione, 22,5x29 cm. Inscritto in basso a sinistra “Pordenone Inv(entor), Zaffonato sculpt(or)”, fine XVIII secolo-inizi XIX secoloIntitolato “Milon le Crotoniate”.Il lotto presentato è composto da due opere grafiche raffiguranti il medesimo soggetto, il celebre atleta greco Milone vissuto a Crotone, nell’Italia meridionale, nel VI secolo a.C, in un dipinto a monocromo dalle tonalità seppia e brune e da una stampa a rovescio databile dall’ultimo trentennio del Settecento sino agli inizi dell’Ottocento, come indica il riferimento dell’artista incisore Angelo Zaffonato (?-1835).Milone il Crotoniate fu il più celebre lottatore dell’antichità: viene narrato che da ragazzo, per allenare la sua forza, portasse sulle spalle un vitello, ottenendo la prima vittoria alle Olimpiadi a soli 15 anni in cui partecipò e vinse nella categoria della lotta. nel corso della sua vita conquistò ben sei vittorie olimpiche disputate fra il 540 a.C. ed il 512 a. C. e di altre sei vittorie a Delfi.Secondo lo storico Diodoro Siculo, Milone fu il condottiero che permise a Crotone di sconfiggere il potente esercito della città rivale di Sibari nel 510 a.C. un’altra leggenda narra che avrebbe salvato Pitagora dal crollo di un tetto, sposandone successivamente la figlia del filosofo Myia. Le due opere ritraggono l’atleta nei momenti precedenti della sua tragica morte, attaccato da una belva feroce, un lupo secondo la tradizione classica, un leone nella tradizione iconografica più tarda, simbolo speculare della sua forza.Viene narrato da Strabone (Geografia) e da Auto Gellio (Notti Attiche) difatti che Milone, in viaggio, scorgesse il tronco di una quercia spaccato in due da un cuneo. seppur ritiratosi dalle competizioni agonistiche da tempo, l’atleta decise di tentare di spaccare il tronco definitivamente, per mettere alla prova la sua leggendaria forza. Avvicinatosi al ceppo riuscì a sfilare il cuneo dalla fenditura ma improvvisamente la fessura si chiuse intrappolando le mani dell’atleta: immobilizzato e impedito nella fuga, divenne ineluttabile preda degli animali feroci che, vistolo inerme e intrappolato, lo sbranarono vivo.La fama di Milone persistette anche in epoca moderna, come dimostra il dipinto “Milone dilaniato dal leone” del pittore italiano Giovanni Antonio Sacchis (o Di Sacchio) detto il Pordenone, datato 1535 circa, (Chicago University, Chicago), da cui sono stati tratti il disegno e la stampa a rovescio, ispirato da un ormai perduto affresco dell’artista eseguito sulla facciata di Palazzo Mantica a Pordenone.Il Podenone fu ricordato dal Vasari come «il più raro e celebre […] nell'invenzione delle storie, nel disegno, nella bravura, nella pratica de' colori, nel lavoro a fresco, nella velocità, nel rilievo grande et in ogni altra cosa delle nostre arti».Formatosi a contatto del Giorgione o di Pellegrino di San Daniele, venne fortemente influenzato dall'esempio di Andrea Mantegna, la conoscenza delle incisioni del Durer e di altri artisti nordici.Nel 1514-15 soggiornò a Roma, riflettendo sull’opera di Raffaello e di Michelangelo, quindi fu attivo in Friuli, in Umbria, nei possedimenti della famiglia d’Alviano, signori di Pordenone, nella cui città dipinse gli affreschi di Palazzo Mantica. a Venezia (nel 1528 perse contro il Tiziano il concorso indetto per la realizzazione della Pala di San Pietro Martire per la chiesa dei SS. Giovanni e Paolo), tra il 1529-30 in Emilia, nel 1532 a Genova, per lavorare nel cantiere della Villa del Principe di Andrea Doria.Altri esemplari di stampe noti si trovano a Chicago, Smart Collection, (n. inv. 1977.109), Londra, British Museum, (n. inv. 1918,0713.14, chiaroscuro, ALU.0288.3. n. inv. 1858, 0417.1578), Bassano del Grappa, Museo Civico (n. inv. III-73-127, ALU.0288.2).

ASTA 327 - DISEGNI DA UNA COLLEZIONE TORINESE E ALTRE COMMITTENZE
gio 17 GIUGNO - ven 18 GIUGNO 2021
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