Carboncino e rialzi a biacca su carta greve tabacco. mm 290x380. Titolato in basso a sinistra. Provenienza: Eredi De Carolis; asta Finarte marzo 2021; collezione milanese. Bibliografia: B. Mantura, Per il titolo di un dipinto di Adolfo De Carolis, "Bollettino dei musei comunali di Roma", 29, 2015, pp. 89-94. Il disegno è uno studio per il dipinto Venere e Adone. Bruno Mantura, con lo studio di questo foglio, poneva in discussione il titolo del dipinto che, di fatto, compare per la prima volta come Venere e Adone solo nelle due mostre successive in cui il bozzetto venne esposto, quella all'Accademia di San Luca e quella alla Galleria Scopinich di Milano, entrambe del 1929. La protagonista dell'opera è la figura panneggiata in bianco, Venere circondata da colombe. Come sottolineato da Mantura, nulla sembra ricondurre al mito di Venere e Adone, tradizionalmente raffigurato con Venere che cerca di trattenere Adone dal partire per la caccia fatale, o con la dea in lacrime sul corpo trafitto dell'amato. La chiave di lettura dell'opera sta nell'iscrizione Me lumen vos umbra regit (a me guida la luce, a voi l'ombra), presente nel disegno ma assente nel dipinto. Si tratta di un'iscrizione ricorrente nelle meridiane dal medioevo in poi e che De Carolis doveva avere ben presente in quanto citata in un passo de Le vergini delle rocce di Gabriele d'Annunzio.