L'opera è accompagnata da scheda a cura di Anna Orlando, aprile 2018.Provenienza: Collezione privata, Brescia.Il disegno può essere inteso come studio per una pala d'altare, ma più probabilmente si tratta di un esercizio in cui il Magnasco si confronta con i maestri della generazione precedente o a lui coevi, abituati a lavorare per la committenza pubblica.Si tratta di un attenta elaborazione di 'sacre rappresentazioni' in cui il pittore si esercita sulle diverse possibili strutture compositive, impaginazioni spaziali e sceniche, al fine di rappresentare la scena di una visione.Per ciò che concerne il soggetto, si tratta forse di una delle visioni per cui fu celebre San Filippo Neri, uno dei santi maggiormente raffigurati in età tardo barocca, noto per essere stato il protagonista di vari episodi di miracoli, estasi, lievitazioni, nonchè di guarigione avvenuta in vecchiaia per intercessione della Vergine che gli appare.La netta bipartizione della scena ricorda l'impostazione di tante pale d'altare del barocco ligure, soprattutto a opere di Domenico Piola e Gregorio De Ferrari che il Magnasco dimostra qui di osservare e studiare con attenzione.