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CANDELABRO

 CANDELABRO
ETRURIA, VULCI (?), V SECOLO A.C.
Candelabro composto da un treppiede di base a zampe ferine con palmette di raccordo fra una zampa e l’altra, lungo fusto scanalato, rocchetto di raccordo per supportare la corona di rebbi per l’infissione delle candele. Dei tre rebbi conservati due sono configurati a forma di fiore di loto, uno presenta il più raro soggetto a doppia protome di uccello acquatico. H. 112 cm
Il candelabro rientra in una produzione di lusso dell’Etruria meridionale, dove veniva usato per l’illuminazione dei banchetti e dei simposi notturni, A. Testa, Considerazioni sull’uso del candelabro in Etruria nel V e IV sec., in MEFRA 95.2, 1983, pp. 599-616.
Rispetto alla Grecia, dove la maggior parte dell’illuminazione era fornita da lucerne ad olio, in Etruria era diffusa l’illuminazione con candele. Può probabilmente essere ascritto ad un’officina di Vulci, particolarmente rinomata per la produzione bronzistica.


Provenienza
Collezione privata, Veneto
Pandolfini, 8/10/1999, lotto 209
Collezione privata, Emilia

L’oggetto è stato dichiarato d’interesse archeologico particolarmente importante (D.M.
11/11/2002)


Archeologia
mar 18 DICEMBRE 2018
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