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Asta 178: Asta di sculture

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EUGENIO BARONI Taranto 1880 - Genova 1935

a- Bersagliere b- Vedetta veterana c- Fante contadino 1935

 a.- H. 70 cm. b. H. 71cm. c. - H 70 cm Lotto di tre sculture in bronzo -F. Sborgi (a cura di) Eugenio Baroni. 1880-1935 catalogo della mostra Genova De Ferrari 1990 pp.76-82. -F. Fergonzi M. T. Roberto La scultura monumentale negli anni del fascismo. Arturo Marini e il monumento al Duca d’Aosta Torino Allemandi 1992 pp. 127 129 131. -A. Centra F. De Caria D. Taverna Eugenio Baroni e il monumento al Duca d’Aosta catalogo della mostra Torino Collegio San Giuseppe 2018 pp. 57-68. Le tre sculture costituiscono gli studi preparatori alle stesse figure presenti nel monumento a Emanuele Filiberto Duca D'Aosta ubicato in Piazza Castello a Torino. Tutte firmate alla base Questa è l'ultima grande opera eseguita da Eugenio Baroni la morte colse l'artista a Genova nel giugno del 1935 e il monumento fu completato dallo scultore romano Publio Morbiducci designato da Baroni come suo successore. Il monumento fu eretto per onorare la memoria di Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta (1869-1931) passato alla Storia con l'appellativo di Duca invitto Generale della Terza armata italiana Maresciallo d’Italia figure amatissima della prima guerra mondiale perché riscattò l’onta di Caporetto con la presa di Gorizia. Il monumento (in un primo momento pensato per Piazza Vittorio e solo dopo lunghe traversie destinato a Piazza Castello) fu inaugurato dal re Vittorio Emanuele III il 4 luglio 1937 nel sesto anniversario della morte del Duca. L’opera è costituita da una grande piattaforma rettangolare sulla quale appoggia un basamento raffigurante una trincea espugnata: al centro è posta una base sulla quale è collocata la statua del Duca fusa con il bronzo di quattro cannoni nemici. Ai due lati estremi si trovano due cubi di 4 metri intorno ai quali sono disposte otto figure di fanti alte 2 5 m. Il Duca d’Aosta viene raffigurato soldato fra i soldati vestito con il cappotto dell'uniforme da generale lo sguardo fiero i pugni contratti. Particolarmente interessanti sono le figure poste ai lati dei due massicci cubi che ornano il basamento ognuna di esse rappresenta infatti una diversa tipologia di soldato: la Vedetta veterana con moschetto a baionetta imbracciato il volto oscurato dal cappuccio sul volto; la Vedetta giovane; il Bersagliere con lo sguardo rivolto verso il Duca il mantello asimmetricamente disposto sul corpo; il Fante che si toglie la maschera alludendo alle prime armi chimiche; il Fante cittadino il Fante contadino con il tascapane al collo carico di granate; infine il Fante ardito e l'Alpino anch’esso rivolto al Duca pronto ad obbedire. In questa sentita rappresentazione delle diverse figure del soldato come si può notare degli spendidi bozzetti fusi in bronzo emerge tutta la sensibilità del Baroni anch’egli milite che aveva conosciuto da vicino l’asperità dei conflitti il dovere dell’obbedienza il senso del sacro pathos che l’artista riesce a trasferire con acuto senso narrativo dimostrando il dovuto riconoscimento al grande generale ma riservando una vivida attenzione alle figure più umili vera ossatura dell’esercito.

Asta 178: Asta di sculture
mar 15 DICEMBRE 2020
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