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Sculture e oggetti d'arte dal Medioevo al XIX secolo

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Cristiano Lamberto Gori

 Cristiano Lamberto Gori
(Livorno 1730 - Firenze 1801)
CUPIDO CHE SUONA LA LIRA E CAVALCA UN LEONE, 1780 CIRCA
placca in scagliola, recante iscrizione lungo il bordo superiore: LAMBERTUS CHRISTIANUS GORI F.(ECIT) FLOR.(ENTIA), cm 31x22, entro cornice in legno intagliato e dorato

Cristiano Lamberto Gori (Livorno 1730-Firenze 1801), Florentine, circa 1780, Cupid playing the lyre while riding a lion, plate on scagliola, within carved and gilt wooden frame, cm 31x22 (without frame)

Bibliografia
V. Conticelli, R. Gennaioli, F. Paolucci (a cura di), Splendida Minima. Piccole sculture preziose nelle Collezioni Medicee dalla Tribuna di Francesco I al Tesoro Granducale, Firenze 2016, p. 134, fig. 25

Come scrive Anna Maria Massinelli, questo pannello "costituisce un significativo esempio della produzione risalente al celebre maestro di scagliola Cristiano Lamberto Gori. L’opera risale al settimo decennio del XVIII secolo quando, per conto del granduca Pietro Leopoldo, il Gori realizza una serie di scagliole desunte da alcuni rilievi antichi e da opere di glittica conservate nella collezione granducale. Nel caso specifico il soggetto è tratto da un celebre cammeo firmato dall’artefice greco Plotarco e citato di continuo sia per la sua rara perfezione che per la presenza della firma, nei trattati settecenteschi di glittica. Una riproduzione a stampa del cammeo, con dedica alla poetessa Fortunata Sulgher Fantastici, era inclusa nel volume di Domenico De’ Rossi sulle gemme antiche figurate. L’incisione aveva certamente contribuito alla vasta divulgazione dell’immagine del cammeo, dalla iconografia accattivante, come spiegava la erudita interpretazione del simplegma, letto, sulla base di fonti antiche, come espressione della ‘potenza di amore sopra il leone re degli animali’, soggetto utilizzato anche sul retro di medaglie di Alessandro Magno. Il tema di Amore che cavalca un leone, tratto dallo schema del cammeo mediceo, riscosse una notevole fortuna nel circuito delle iconografie importate in Inghilterra e Irlanda sulla scorta del Grand Tour in Italia. Se ne trovano esempi in placche di produzione Wedgwood (Harvard Art Museum/Fogg Museum), da cui era presumibilmente tratto il medaglione in scagliola a fondo celeste inserito al centro di un camino di marmo realizzato da Pietro Bossi. Una replica del cammeo figura anche nel ricco apparato di ornati parietali, con scene classiche tratte da gemme e rilievi antichi, nel castello di Castletown vicino a Dublino. Il presente pannello con cupido che cavalca un leone doveva far parte di una serie di placche con soggetti analoghi, simili misure e toni cromatici, a cui dovevano appartenere anche le placche con scene classiche dell’Ashmolean Museum of Art and Archaeology, Oxford University (firmato e datato 1773) e della collezione Pietrangeli a Firenze"



Sculture e oggetti d'arte dal Medioevo al XIX secolo
gio 16 GIUGNO 2022
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