Un doppio appuntamento con l’arte del XX e XXI secolo è in programma a Prato il 30 e 31 maggio 2025, con un’asta articolata in due sessioni e un catalogo che raccoglie 100 anni di pittura e scultura, attraverso le firme più riconosciute del panorama italiano e internazionale.
La proposta spazia dal modernismo di inizio secolo all’informale del dopoguerra, fino alle sperimentazioni contemporanee. Tra le opere di arte moderna spicca L’attesa di Carlo Carrà, olio su tela del 1926 valutato tra i 400.000 e i 500.000 euro. Presentato per la prima volta nel 1930 alla Galleria Bardi, il dipinto rappresenta una delle vette espressive del periodo post-metafisico dell’artista. Sintesi delle esperienze precedenti – dal Futurismo al richiamo classicista del “Novecento” – L’attesa è stata definita dalla critica “un manifesto della pittura italiana del secolo scorso”, dove la solidità compositiva si fonde con l’allusione poetica del realismo magico.
Un decennio più tardi, Giorgio Morandi firma Paesaggio (1940-41), stimato 300.000–380.000 euro e proveniente dalla collezione privata di Ardengo Soffici. L’opera, che raffigura le campagne di Grizzana, restituisce con sobrietà e misura cromatica l’essenza visiva del maestro bolognese, fatta di ritmi lenti e tonalità terrose. Dalla stessa collezione arriva Lotta di guerrieri antichi di Giorgio de Chirico (100.000–140.000 euro), una tempera appartenente al ciclo dei Gladiatori: soldati in posa sospesa, che sembrano più attori in scena che veri combattenti, immersi in uno spazio senza tempo, carico di echi classici e atmosfere sospese.
Il catalogo prosegue con il secondo Novecento e con Senza titolo di Tancredi Parmeggiani, un’opera degli anni Cinquanta stimata tra 300.000 e 400.000 euro. Proveniente dalla Galleria Schettini, il dipinto su faesite rappresenta uno degli esempi più intensi dell’informale italiano. Colate di colore, gesti rapidi, un impianto centrale in cui convivono forza e controllo: tutto rimanda alla sensibilità dell’Action Painting, rielaborata in chiave lirica ed europea.
Tra le proposte contemporanee, spicca ErmEstetica Borghese (2002) di Luigi Ontani, valutata tra 70.000 e 100.000 euro. La scultura in ceramica policroma e oro zecchino – realizzata con la storica Bottega Gatti di Faenza – reinventa l’erma classica secondo l’universo visionario dell’artista. Mitologia, erotismo, autorappresentazione e citazioni colte si intrecciano in una sintesi plastica dal forte impatto visivo, parte della celebre serie delle “erme estetiche”.
Chiudono il catalogo due opere che rappresentano l’astrazione europea tra gli anni Sessanta e Settanta: T1969-H23 di Hans Hartung (60.000–80.000 euro), con la sua inconfondibile energia segnica su vinilico, e Torony-N di Victor Vasarely (55.000–75.000 euro), una geometria percettiva in acrilico su tavola che incarna pienamente lo spirito dell’Optical Art.